Augmented Reality, come il cinema l'aveva immaginata | Purple Network #Blog

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Prima di Black Mirror la realtà aumentata è già stata protagonista di molte pellicole cult, dai guanti sensoriali di Minority Report al catalogo Ikea di Fight Club.

Augmented Reality, come il cinema l’aveva immaginata

All’inizio del millennio la REALTÁ AUMENTATA sarà normalmente utilizzata. Essa permetterà di esplorare mondi artificiali generati dal computer e, al pari dell’immaginazione, illimitati. I suoi creatori prevedono per essa migliaia di applicazioni pratiche, altri temono che possa diventare una forma di controllo della mente…

Il Tagliaerbe, 1992

Le applicazioni e i devices di realtà aumentata oggi stanno entrando sempre di più nella quotidianità: dall’intrattenimento al videoludico siamo passati a un uso massivo anche nell’advertising, che se ne avvale per offrire esperienze sempre più immersive e coinvolgenti, oltre che condivisibili. Come spesso accade, la narrativa e la cinematografia riescono ad immaginare mondi possibili con ampio margine rispetto alla realtà, anche se non sempre con occhio condiscendente.

Il recente successo della serie Black Mirror (nell’episodio “Ricordi Pericolosi” dove la stragrande maggioranza delle persone si fa impiantare un chip per memorizzare i ricordi, un backup al quale attingere – non sempre fortunatamente – in ogni momento), ha portato nuovamente alla ribalta la possibile deriva estrema nell’applicazione della realtà aumentata e della realtà virtuale (esplorata invece in “San Junipero“). Ma questo è un argomento molto caro a tantissimi cult dei decenni ’80 e ’90, ne abbiamo scelti cinque:

 

5. Total Recall – Atto di Forza (1990)

È per questo che ti vengono gli incubi, guardi troppo il telegiornale

augmented reality vista dal cinema

Colonie federali su Marte, innesti di memoria, polimeri a forma di rubiconda signora che si trasformano in ordigni: Total Recall ha tutti gli ingredienti pronti a renderlo un cult hi-tech futuristico ma la parte che preferiamo rimane quella in cui Lori prende lezioni di tennis insieme al suo ologramma. La versione datata 2084 delle vhs di Jane Fonda.

4. Minority Report (2002)

Riesci a vedere?

augmented reality vista dal cinema

Non c’è niente da fare, quando Tom Cruise è in città la vita si fa dura per i criminali. Figuriamoci quando ha a disposizione delle soffiate di Precog , un super computer olografico e dei guanti sensoriali con i quali “spazzolare le immagini” alla ricerca dell’identikit perfetto. Dobbiamo comunque tener presente che prima di interpretare il detective John Anderton, Tom aveva già fatto esperienza con occhiali e lenti a contatto AR (un progetto attualmente al centro delle ricerche di Google e Samsung).

3. Johnny Mnemonic (1995)

Monta e smonta la gente. Trapianti e innesti di ogni tipo. Dicono che fosse un vero medico…tanto tempo fa.

augmented reality vista dal cinema

Keanu Reeves, così come Tom e Swarzy, ha dedicato gran parte della sua carriera a interpretare il ruolo dell’eroe che vive in un futuro distopico dove la tecnologia ha ormai soverchiato la realtà. Prima che toccasse l’apice con la trilogia di Matrix, nel 1995 è stato un ricordante che contrabbandava informazioni grazie ad innesti di memoria: in una famosa scena del film grazie ad un visore e a guanti sensoriali si collega ad un server di Beijing.

2. Ritorno al Futuro II (1989)

Anche adesso si vede che è finto!

augmented reality vista dal cinema

Poco dopo la rissa al Drive In e la fuga sugli skateboard volanti, Doc utilizza una binocolo/fotocamera compatta touch screen, Martin McFly Junior invece, indossa degli occhiali per realtà aumentata che hanno persino un design simile ai Google Glass (uno dei grandi rimpianti dell’hi-tech arrivati troppo presto forse, aspettiamo di vedere che impatto avranno gli Spectacles di Snap) per coltivare il suo piccolo orticello volante sopra il tavolo della cucina. La realtà aumentata è solo una delle tantissime intuizioni che Robert Zemeckis ha inserito nella sua trilogia.

1. Fight Club (1999)

Una volta leggevamo pornografia. Ora siamo passati ad arredomania.

augmented reality come il cinema l'ha immaginata

Ad agosto del 2014 il colosso svedese dell’arredamento ha lanciato la sua applicazione di realtà aumentata grazie alla quale, scansionando il prodotto desiderato, è possibile inserirlo nel contesto della propria abitazione. Qualcosa di simile lo aveva immaginato però 15 anni prima David Fincher nel suo Fight Club, quando la casa dell’insonne Jack si trasforma in un catalogo AR mentre è alle prese con il suo nuovo ordine.

Da qualche anno la realtà aumentata è entrata nelle nostre vite: nonostante il fallimento dei Google Glass le aziende hi-tech continuano a puntare su nuovi devices e l’augmented reality è stata protagonista anche dell’edizione appena conclusa del CES di Las Vegas, dove Asus ha presentato il suo ZenFone AR che integra sia Project Tango che Daydream di Google per offrire esperienze di realtà aumentata e realtà virtuale. Secondo alcune indiscrezioni anche Apple starebbe lavorando ai suoi occhiali in AR che, sempre secondo i ben informati, potrebbero vedere la luce nella primavera del 2018. Ma siamo davvero pronti a sostituire la “nostra” realtà? Per noi l’argomento non si esaurisce qui, ne parleremo ancora nelle prossime settimane.

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