#stayalivepurplers: tutti i retroscena del Purple Meeting 2018 | Purple Network #Blog

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Tre giorni in Umbria per divertirci, rilassarci, scaternarci e studiare il futuro della nuova Purple. Tutti insieme e uniti, proprio come una gang.

#stayalivepurplers: tutti i retroscena del Purple Meeting 2018

Il Purple Meeting è una tradizione, un rituale che ripetiamo ogni anno e che tutti noi del team aspettiamo.

Il format è preciso: nessuno sa nulla, almeno finchè non lo sta facendo. Non si conosce la meta o le attività: durante le settimane che precedono la partenza riceviamo solo qualche indizio, qualcosa come “porta il costume ma anche una giacca”. Ed è così che iniziano a scatenarsi i rumors, speculazioni e toto scommesse su dove andremo e cosa faremo. Ma la verità è che ci stupiscono sempre, e con “ci”, intendiamo Ale & Maz, i timonieri di Purple Network.

Destinazione: unknown

Come sapete Purple ha due sedi principali, Milano e Pescara, ma anche un network di collaboratori sparsi un po’ per tutta Italia. Per mantenere il segreto fino alla fine siamo tutti convocati in una di queste due città, partenza alla stessa ora – partenze in orari diversi darebbero un indizio troppo importante sulla località scelta – e via, si imbocca un’autostrada. Tutto sempre senza conoscere la meta.

Le uscite si susseguono nel viaggio, le regioni passano, le chat tra il team cominciano ad incrociare informazioni. Eppure nulla, quando sei sicuro che la destinazione sia la Romagna, ti ritrovi in Umbria.

Purple meeting 2018

Ed era la risposta giusta, quindi scendiamo dai van, saluti di rito e prima sfida, spesa in team, presagio di grigliatona serale di benvenuto.
Quello che ci aspetta è un casale immerso nella campagna, una piscina, circa 30° e noi 16.

Day 1

Ma il casale aveva delle camere da assegnare, e cosa c’è di meglio che una sfida al karaoke per poter scegliere per primi; anzi sfida di canto con elio a bordo piscina. L’insindacabile giudizio di Ale e Maz ha decretato la coppia Roberto aka Bindolino e Mirko come vincitori assoluti.

Preso possesso delle camere, si è fatta ora di cena e il buon spirito abruzzese ha prevalso, la carne è stata messa sulla griglia e gli arrosticini “sui mattoni”, poi festa e – solo i più temerari – bagno notturno in piscina.

Day 2

Quest’anno abbiamo potuto smaltire la serata con calma, sempre insieme e a bordo piscina, tra gavettoni, gonfiabili, pistole ad acqua e vestiti con capi originali degli anni ’90 (vedi contributo fotografico per renderti del fatto che sia tutto vero).

purple Meeting 2018

Vanessa e Pippi, Project Manager from Bel Air

Durante il pomeriggio invece siamo diventati un po’ più seri, discutendo dei traguardi raggiunti quest’anno da Purple, dove siamo arrivati e soprattutto dove vogliamo (e come) arrivare.

Purple Meeting 2018

Ma queste sono notizie segretissime che saranno condivise a tempo debito.

La triade: Alfredo “Stuzzo” Aiello Backend Terminator, Maddalena Fanni PMO, Alessio “Ciffi” Di Matteo Frontend Commander.

La serata non ha avuto nulla da invidiare a quella precedente con a sorpresa prima lezione – e mangiata – di sushi, seguita da un’ospite super: Vittorio di Gin Italy, che ci ha insegnato l’arte del Gin, facendo bere anche i più tenaci astemi.

purple meeting 2018

Purple meeting 2018

purple meeting 2018

Ma si sa, quando si beve bene non c’è da temere nessun hangover…o quasi.

 

Day 3

E le sorprese non sono mancate neanche il terzo giorno, quando a pomeriggio inoltrato siamo stati caricati sulle nostre navette, anche questa volta senza sapere cosa ne sarebbe stato di noi.

Purple Meeting 2018

Fiad, scrupoloso frontender e pirata

La sorpresa è stata una lezione di barca a vela con mini regata annessa dove, tra un cazzare la randa e lascare la scotta ci siamo dati battaglia anche sulle acque del lago Trasimeno.

Al ritorno, l’ultima serata insieme è stata dedicata alla menzione d’onore per eleggere chi, per meriti perlopiù legati all’indiscutibile resistenza dimostrata, ha vinto il premio come “Eroe del Meeting 2018”. Una decisione molto combattuta, sono infatti tanti quelli che sono riusciti a collezionare non più di 2 ore di sonno in quasi 4 giorni, ma alla fine ha trionfato lui: Gabriele, che qui vediamo in una rara immagine d’inerzia, solo perché stava pensando alla prossima mossa.

purple meeting 2018

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