OXO: perché il Tris è il padre dei videogames | Purple Network #Blog

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Nato come una tesi di laurea per esplorare le prime interazioni uomo-macchina OXO è stato il primo videogame della storia con grafica integrata.

OXO: perché il Tris è il padre dei videogames

Da qualche mese il retro gaming è tornato prepotentemente in auge. Complice l’uscita di Nintendo Classic Mini, che conserva il design originale della prima leggendaria console del colosso giapponese e contiene 30 dei titoli più iconici del gaming da Donkey Kong a Super Mario Bros., sentiamo anche i nostri trent’anni allontanarsi e la nostra infanzia diventa inesorabilmente vintage.

Ma se abbiamo passato interminabili pomeriggi a duellare con i compagni di classe, risparmiato mesi per accaparrarci l’ultimo modello PlayStation o pianto quando abbiamo ricevuto il saldo della carta di credito dopo quell’irresistibile offerta su Steam, la verità è che dobbiamo ringraziare solo la tesi di dottorato di Alexander “Sandy” Douglas che, nel 1952, ha deciso di concentrare i suoi sforzi sull’interazione uomo-macchina, nel modo più immediato: il gioco.

Tris, Nought and Crosses, Tic-tac-toe

Anche qui prima di cominciare, un piccolo momento amarcord: se dico Tris a cosa pensi? Esatto, lunghe e noiosissime mattinate a scuola dove, tra matematica e geografia, tiravi fuori un pezzo di carta e scatenavi faide silenti con il tuo compagno di banco.

Nella storia dell’informatica invece si tratta di una pietra miliare. La meccanica del gioco viene ripresa da Sandy Douglas per la sua tesi di dottorato all’Università di Cambridge che sviluppa, nel 1952, OXO il primo videogioco graphic based che prevedeva un’interazione uomo-macchina, gettando anche le basi per lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale.

OXO: perché il Tris è il padre dei videogames

OXO è stato sviluppato per la macchina EDSAC (Electronic Delay Storage Automatic Calculator) che Douglas aveva a disposizione nei laboratori di Cambridge. Nel Regno Unito OXO (un’onomatopea visiva costituita dalle X e dai cerchi del gioco) era la versione telematica di Nought and Crosses, per gli statunitensi Tic-tac-toe, da noi conosciuto come Tris.

OXO: perché il Tris è il padre dei videogames

La sua dinamica single player permetteva all’utente di scegliere chi tra lui e la macchina potesse fare la prima mossa: esattamente come sulla carta X e O dovevano essere inseriti all’interno di una matrice grafica formata da nove caselle.

OXO non è mai stato disponibile al pubblico, il computer EDSAC infatti aveva le dimensioni di un’intera stanza ma qui potete provare a simulare l’esperienza.

Non aver mai avuto una visibilità pubblica  ha spesso penalizzato l’importanza di OXO, conferendo la paternità del videoludico solo a progetti successivi come Tennis for two, il game creato da William Higinbothan fisico e professore per coinvolgere maggiormente gli studenti della materia e i visitatori del Brookhaven National Laboratory, simulando le stesse leggi fisiche che si possono trovare all’interno di una vera partita di tennis.

OXO primo videogame della storia

Per Webstar Saga Tipp-Ex, il brand game che Purple ha sviluppato in collaborazione con DUDE, elementi di fisica come gravità e collisione sono stati invece integrati nella fase di sviluppo, per la quale abbiamo usato HTML5, Canvas e la libreria Phaser.

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