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Pop Corn, TechIntelligenza Artificiale, tra fantascienza e realtà

Lo stato dell'arte e gli 8 protagonisti dei film da vedere prima che le macchine prendano il sopravvento sull'umanità

Intelligenza Artificiale, tra fantascienza e realtà

È di pochi giorni fa la notizia che 5 colossi informatici statunitensi – Google, Microsoft, IBM, Facebook e Amazon – abbiano unito le forze in un programma chiamato “Partnership on Artificial Intelligence to Benefit People and Society“, con lo scopo di redarre un codice etico, una lista di best practices che eviti pericolose derive nello sviluppo di computer con Intelligenza Artificiale.

Assistenti Virtuali (Siri, Cortana), Chatbot, telecamere anticrimine, sistemi di automazione domestica, Smart Car e sistemi di raccomandazione sono tutte realtà sviluppate con algoritmi  di intelligenza artificiale; realtà che ci circondano e che usiamo abitualmente e sul quale convergono molte delle nuove strategie di marketing intraprese dai brand.

Su queste pericolose derive  si è spesso interrogato il mondo del cinema, che ha dedicato ampio spazio al “potere delle macchine” che – nate come aiuto per l’umanità – svilupperanno un’intelligenza autonoma e finiranno con lo schiavizzarla.

In principio fu Metropolis (vera chicca del 1927, un film muto per cineasti incalliti) a terrorizzare milioni di spettatori sull’ingerenza delle macchine ma la lista delle pellicole dedicate all’argomento è lunghissima. Di questi, Purple ha selezionato 8 protagonisti da conoscere prima di finire in un’incubatrice alimentando Matrix.

8) AVA – Ex Machina (2015)

Tu hai qualcuno che può spegnerti quando vuole? E perché io sì?

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L’istinto di sopravvivenza è il sentimento più arcaico che caratterizza la specie Homo Sapiens Sapiens; si è sedimentato nel nostro cervello durante l’intera evoluzione. Non c’è nulla di più umano della volontà di sopravvivere e di ribellarsi a chi ci vorrebbe uccidere o, in questo caso, spegnere. È questa la storia di Ava (che in inglese si pronuncia Eva, ndr.), una robot umanoide la cui intelligenza artificiale funziona tramite una rete neurale i cui imput arrivano direttamente da un motore di ricerca.

Ora pensa per un attimo a quanti dati fornisci giornalmente a Google e moltiplicali per il numero totale di utenti.

7) Data – Star Trek

Io sono superiore, sotto molti aspetti, ma ci rinuncerei volentieri per essere umano.

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Il tenente comandante dell’Enterprise, successore dell’anaffettivo vulcaniano Mr. Spock, è un androide dal cervello positronico ma privo del programma necessario per provare emozioni. Per questo Data tenta di avvicinarsi all’umanità tramite l’arte, la poesia, il poker e ripetendo i comportamenti stessi degli esseri umani.

6) Numero 5 – Corto Circuito (1986)

Si può amare un robot?

Compirà trent’anni a breve ed è stato il precursore di Wall-E: Numero 5 era stato progettato per diventare una potente arma da guerra in forza all’esercito statunitense ma, dopo essere stato colpito da un fulmine, sviluppa la capacità di pensare autonomamente, fugge e si nasconde in casa di Stephanie leggendo tutti i libri che ha.
Mentre incamera input su input prende sempre più coscienza di sé stesso fino a decidere di non voler più tornare alla base militare.

5) D.A.R.Y.L (1985)

 Generalmente, una macchina diventa un essere umano quando non si nota più la differenza

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La trama di D.A.R.Y.L., acronimo di Data Analyzing Robot Youth Lifeform, rappresenta una piccola anomalia nel sistema. In questo caso non è l’androide a sviluppare una coscienza ma il suo inventore che – dopo avergli azzerato la memoria – cerca di liberarlo. Quando il Dipartimento della Difesa decreta la sua distruzione, in quanto non più utile allo scopo bellico, tutto il team di costruttori decide di salvarlo ma sarà lui, eiettandosi da un Blackbird, a salvarsi e tornare dalla famiglia che lo aveva accolto nella sua prima fuga.

4) WOPR/Joshua – Wargames (1983)

Strano gioco. L’unica mossa vincente è quella di non giocare. Che ne dice di una bella partita a scacchi?

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Diretto da Jhon Badham, lo stesso che ha firmato Corto Circuito, Wargames si candida ufficialmente a film più profetico della storia.
Leggenda narra che la scenografia venne scritta ben 7 anni prima della sua realizzazione (tanto che nei piani originali il professor Falken avrebbe dovuto avere il volto di Jhon Lennon, morto nell’80) e mette in scena la minaccia di una guerra nucleare tra USA e URSS che – nell’83 – fu meno improbabile di quello che sembra oggi.

Joshua, si dimostra imperfetto tanto quanto un essere umano – solo quando si é ormai vicini alla fine – manifesta di non essere solo un programma di simulazione ma anche in grado di apprendere.

3) Terminator (1984)

 Il sistema andò online il 4 agosto 1997. Skynet cominciò a imparare a ritmo esponenziale. Divenne autocosciente alle 2:14 del mattino, ora dell’Atlantico, del 29 agosto.

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Tra i meriti di Matrix si deve annoverare quello di aver riportato in auge il tema di una rivolta delle macchine contro l’uomo ma – e questo ogni buon appassionato di sci-fi lo sa bene – la trilogia dell’hacker che fu promesso deve tantissimo al film di Cameron.

Skynet è l’intelligenza militare che ha utilizzato la sua ritrovata coscienza per innescare quello che sarà un olocausto nucleare; là dove Joshua l’ha solo simulata, Skynet l’ha realizzata.

2) Roy Batty – Blade Runner (1982)

Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi. Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione… e ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser. E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia. È tempo di morire.

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Nel futuro distopico immaginato da Philip Dick nel 1968 (Ma gli Androidi sognano le pecore elettriche?) e portato sul grande schermo da Ridley Scott nel 1982 i replicanti sono costruiti come forza lavoro. Sono tutti dotati di particolare intelligenza e notevole forza fisica: di questi, solo sei appartengono ad un particolare modello, i Nexus 6, evasi dalle colonie extraterrestri e giunti a Los Angeles con lo scopo di intercettare il loro costruttore.

Là dove i replicanti sono facilmente individuati dalla squadra speciale dei Blade Runner per la loro mancanza di empatia, i Nexus 6 dimostrano non solo di poter costruire rapporti interpersonali ma di possedere un forte attaccamento alla vita e di comprendere appieno il significato della morte.

I 6 sono alla ricerca del loro creatore (il Dott. Tyrell) per poter protrarre la loro esistenza, che è di soli 4 anni e soffrono nella loro condizione di schiavitù.
Non solo: in loro sono stati impiantati ricordi dell’infanzia che – come appare nel caso di Rachel – rendono impossibile a loro stessi sapere se siano replicanti o umani.

1) Hal 9000 – 2001: Odissea nello Spazio (1968)

Buongiorno, signori. Io sono un elaboratore HAL 9000. Entrai in funzione alle officine HAL di Verbana, nell’Illinois, il 12 gennaio 1992.

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Arrivati a questo punto è chiaro che al mondo ci sono sempre meno certezze – il sole potrebbe essere oscurato, polvere tossica potrebbe invadere l’atmosfera e a breve potremmo essere costretti a emigrare su Marte –  ma quando si parla di intelligenza artificiale, una su tutte c’è: è impossibile non conferire il podio a Stanley Kubrick.

2001 Odissea nello Spazio, Anno Domini 1968, ha prima di tutti indagato sull’acquisizione di coscienza, oltre che di intelligenza, da parte delle macchine.

HAL 9000, la macchina in questione,  è l’acronimo di Heuristi Algorithmic, il supercomputer dotato di intelligenza artificiale che governa l’astronave Discovery 1.
Una caratteristica: HAL sa tutto.

Quando, a seguito di un errore (le macchine della serie 9000 non avevano mai commesso un errore) il comandante David Bowman e il suo vice Frank Poole decidono di disattivarlo, HAL reagisce come qualsiasi essere umano: difende il suo diritto alla sopravvivenza.

Questo significa l’uccisione sistematica dell’intero equipaggio dell’astronave tranne il capitano della Missione Giove che, impadronitosi nuovamente del comando, disattiva le funzioni superiori di HAL 9000. La macchina prima implora Bowman di non distruggerla poi dimostra una regressione allo stato primario cantando Giro Giro Tondo, la prima filastrocca insegnatale dal suo istruttore.

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